In Spaghetti Western Freak Show c’è una scena che farà sicuramente felici gli amanti di Tod Browning. Per chi non lo sapesse, Tod Browining è stato uno dei più importanti registi della storia del cinema (vi dice niente Dracula con Bela Lugosi?) e, tra i suoi film più noti, un posto d’onore lo occupa sicuramente Freaks, uscito nel 1932. La scena di cui si accennava vede i protagonisti della pellicola, appunto freaks, cioè persone con deformazioni o caratteristiche fisiche fuori dal comune impiegati come “fenomeni da baraccone”, accogliere la nuova arrivata con il famoso e inquietante canto “Gooble gobble, gooble gobble, We accept her one of us”.

Oltre ad avere ispirato i Ramones per il celeberrimo “grido di battaglia” “Gabba gabba hey” (“Gabba gabba we accept you we accept you one of us” da Pinhead), questa scena divenuta storica è molto probabilmente entrata a far parte anche del bagaglio culturale del bravo Paolo Di Orazio che l’ha raccontata in modo originale a ovviamente adattata al contesto narrativo di questo suo nuovo libro. Un romanzo edito da Watson che conferma (se mai ce ne fosse bisogno) la sua grande e sicura padronanza nel raccontare storie disturbanti, tra horror e thriller, sempre con uno stile coinvolgente e mai banale.
La rilettura di un genere
Per gli amanti del genere, Di Orazio non ha sicuramente bisogno di presentazioni: il suo nome figura da anni ai vertici della narrativa e dei fumetti horror e splatter (per gli appassionati basti dire che fu creatore ed editor della rivista cult Splatter) e ha raggiunto traguardi di assoluto rispetto come, ad esempio, l’inserimento del racconto Hell nella lista del Best Horror of the Year – Volume 7 curato da Ellen Datlow.
Spaghetti Western Freak Show narra la curiosa e a tratti disturbante storia del “noto dottor Emilio Carlomaria Martinetti Branzini”, figura originale che, in un’Italia di fine ‘800, si adopera per portare sollievo a tutti quei malati che il mondo sembra voler nascondere o dimenticare. Massimo detto Gobbomorto, Serena La mantide o Spartaco Il cobra sono solo alcuni membri di quella famiglia sui generis che il dottore si è creato nel corso degli anni all’interno della sua villa fuori Fermo.

Le sue misteriose attività da tempo suscitano la curiosità del paese, ma dopo che il suo operato è stato richiesto per curare la figlia della prestigiosa e nobile famiglia dei Conti Agostini-Mariotti, la sua sinistra fama subisce un’impennata e non certamente in senso positivo. Omicidi e sparizioni sveleranno il misterioso segreto della sua villa-laboratorio, costringendo il lettore a conoscere da vicino le sue inquietanti creature fino a seguirlo nella sua avventura molto lontano da casa, addirittura nel Nuovo Mondo.
Spaghetti Western Freak Show conferma le doti di Paolo Di Orazio come eccellente narratore e creatore di situazioni sempre al limite, ma soprattutto mai banali. Un libro che si legge con molto piacere e che scorre senza quasi mai conoscere punti morti trascinando il lettore lungo una narrazione fatta di diversità, ma anche di cattivi pregiudizi e ammirevole follia.
