Nelle sue mani (senza bacchette)

Parigi, stazione Gare du Nord. Mathieu Malinski (Jules Benchetrit), un ragazzo come tanti, zaino in spalla, nella confusione e tra la gente di passaggio, comincia a suonare un pianoforte messo a disposizione del pubblico. Tra la folla, una persona rimane irretita da questa musica che si diffonde nell’aria: è il direttore del conservatorio Pierre Geithner (Lambert Wilson) che, riconoscendo in questo giovane pianista un vero e proprio talento, cerca di convincerlo ad avvicinarsi seriamente al mondo della musica. Mathieu, che vive di espedienti e piccoli furti nella periferia parigina, non accetta la proposta del professore fino a quando, a seguito di una rapina finita male, Pierre gli propone uno scambio: evitare la prigione in cambio di sei mesi di lavoro socialmente utile. Tramite questo espediente, Mathieu comincerà a frequentare il Conservatorio, dapprima come uomo delle pulizie e poi come studente, fino ad essere candidato al Grand Prix d’Excellence, scoprendo in questo nuovo mondo la grandezza delle sue capacità e persino l’amore.

Ludovic Bernard, per suo stesso dire, parte da un’idea semplice, natagli da un episodio di vita vissuta; un giorno, alla stazione di Bercy, sente un giovane suonare il pianoforte, e comincia ad

immaginarne il passato ed il futuro. Probabilmente, però, nel farlo tornano alla mente del regista anche delle immagini o delle ispirazioni da altri film. Il regista cita Will Hunting – Genio Ribelle (1997, regia di

Gus Van Sant, con Matt Damon) ma, a conti fatti, la sua pellicola sembra più una versione francese di Whiplash (2014, regia di Damien Chazelle, con Miles Teller). Il pianoforte sostituisce la batteria, la platealità dei gesti dell’insegnante statunitense è rimpiazzata dall’eleganza nei modi e nelle parole del direttore francese, la frenesia dello studente americano si contrappone alla dolcezza del tocco di quello europeo. D’altro canto, però, molte sono anche le assonanze, in primis la trama in linea generale (lo studente poco compreso e l’insegnante che ne sa riconoscere il talento) e, su tutte, la passione per la musica.

Pur non raggiungendo le vette di Whiplash, considerato il miglior film musicale degli ultimi 10 anni, Nelle tue mani può comunque vantare dei meriti, che vanno dall’ottima colonna sonora (menzione d’onore per Where is my mind dei Pixies) alle interpretazioni di tutti gli attori. Il giovane Jules Benchetrit riesce a trasmettere con gli occhi e con le mani una dedizione assoluta per la musica, toccando il pianoforte con lo stesso fremito e la stessa passione con cui accarezza la sua fidanzata Anna (Karidja Touré). Kristin Scott Thomas, poi, è impeccabile nel ruolo della Contessa, ferrea ed altera ma allo stesso tempo intimamente docile e comprensiva.

Le due ore della proiezione scorrono placide, accompagnate da un sottofondo musicale che sfiora i tasti del cuore, tanto i bianchi delle emozioni più pure quanto i neri delle zone d’ombra interiori.

NELLE TUE MANI

Regia: Ludovic Bernard

Cast: Lambert Wilson, Kristin Scott Thomas, Jules Benchetrit, Karidja Touré, Elsa Lepoivre de la Comédie Française

Produzione: Recifilms

Distribuzione: Cinema

Paese: Francia

Durata: 105 minuti

Uscita: 27 dicembre 2018

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